Uscirà il 6 Marzo 2009 il nuovo film di Zack Snyder ispirato al fumetto capolavoro di Alan Moore Watchman. La storia si svolge in un 1985 alternativo, dove uomini e supereroi vivono insieme e le tensioni fra Stati Uniti e Unione Sovietica sono sempre ai massimi livelli.
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Mai titolo è stato più azzecchato, soprautto per via del finale aperto all’interpretazione personale. Il Dubbio è un bel film, dove l’eredità della pièce teatrale è evidente sopratutto nei tempi e nei silenzi; ma è proprio questo tipo di narrazione che permette allo spettatore di pensare, di insospettirsi di farsi prograssivamente la propria idea sulla colpevolezza o meno di Padre Flynn, proprio come accade ai protagonisti della storia: ciascuno con le proprie idee, con le proprie convinzioni che valgono più di qualsiasi prova schiacciante mai trovata.
Viggo Mortensen, Renée Zellweger, Jeremy Irons e, naturalmente, Ed Harris che ha diretto, interpretato e co-sceneggiato il film: il solo cast promette bene, ma in questo caso la promessa è abbondantemente mantenuta! Harris mette in scena un western che gli appassionati del genere apprezzeranno molto in ogni sua componente: la regia, accurata e visibilmente ispirata tanto dai grandi classici americani quanto dagli spaghetti-western, la scenografia, gli ambienti, la musica, la storia. La coppia Mortensen-Harris è perfetta nel rappresentare sullo schermo due uomini veri e tutti d’un pezzo, ma a dire il vero ogni attore è azzeccato nel ruolo assegnato.
E’ la crasi (ossia l’unione) di “Religion” e “Ridiculous” il titolo del film documentario in cui il comico americano Bill Maher, viaggiando a destra e a manca per il mondo, metterà alla berlina con provocazione ed irriverenza le varie religioni esistenti.
Avere un lavoro stabile, una moglie e due bambini che ti aspettano a casa, una villetta con lo steccato bianco in un quartiere verde e tranquillo, con vicini simpatici e disponibili: la vita dei Wheeler sembra uscita da una cartolina o da una pubblicità degli anni ’50, ma questa superficie lascia ben presto intravedere tutti i disagi e le ombre interiori che cresceranno fino a diventare voragini. Il film parte con una certa lentezza dei primi minuti, ma l’operazione si rivela indispensabile per fa comprendere appieno la psicologia dei personaggi, elemento di fondamentale importanza per l’intero film, mostrandoci un dramma che solo nei costumi e nelle scenografie sembra appartenere agli anni ’50. Ennesima conferma di un grande Di Caprio, senza nulla togliere alla partner Kate Winslet.
La più classica delle commedie americane, se poi il tema trattato è quello del Natale in famiglia…bhé ci si aspetterebbe davvero qualcosa di poco conto. Invece Tutti Insieme Inevitabilmente riesce a essere un film, seppur senza alcuna pretesa particolare, molto gradevole e che strappa più di un sorriso con semplicità. Resta solo un po’ di rammarico per un cast davvero buono che avrebbe potuto dare molto di più, basti pensare alla partecipazione dell’ottimo Robert Duvall.
Il colonnello Claus von Stauffenberg (Tom Cruise) dopo aver combattuto nel Nord Africa ed esser stato gravemente ferito da un attacco aereo, che lo ha privato di un occhio, del braccio destro e di due dita del sinistro, ha maturato una profonda ribellione contro i metodi hitleriani.
Tornato in Germania si unisce alla Resistenza ed entra a far parte dell’operazione Vakyrie, un piano che prevede di assassinare Hitler e accusare le SS dell’omicidio, neutralizzarle e assumere il comando della Germania.
Von Stauffenberg assumerà un ruolo centrale nel piano perchè sarà proprio lui a dover portare avanti il colpo di stato, uccidendo Hitler.
Il film è ispirato a fatti realmente accaduti: il vero von Stauffenberg fu a capo di un piano, noto come il Complotto del 20 luglio, che mirava ad abbattere il nazismo e a porre fine alla guerra assassinando Hitler.
La critica per Operazione Valchiria, di Bryan Singer, è stata molto negativa e ha giudicato inadatta sia l’interpretazione di Tom Cruise, sia la regia del film.
Inoltre vi è un grande limite nella struttura narrativa perché non si può costruire un thriller che dovrebbe avere l’apice della suspanse nel finale, quando si sa già come andrà a finire…
Genere: Biografico, Drammatico, Storico






