Dopo un’apertura un po’ spiazzante, per via dei numerosi salti temporali nel giro di pochi minuti, Soderbergh porta subito lo spettatore ad immergersi nel percorso, o meglio nella prima parte di esso, che lentamente porterà il medico Guevara a guidare la rivoluzione contro la dittatura di Batista a Cuba. Il film è molto bello, con un Benicio Del Toro splendido, forse in questo caso penalizzato un po’ dal nostro doppiaggio (ricordiamo che il film è stato coraggiosamente girato interamente in lingua spagnola). La pellicola è una vera boccata d’aria per un’icona troppo spesso strumentalizzata come semplice gadget o addobbo per magliette dal significato molte volte oscuro o superficiale anche per chi le indossa. Attendiamo con ansia la seconda parte di questa opera che dura in totale ben quattro ore e mezza.