Riprendiamo, con questa seconda e ultima parte del film di Soderbergh, le vicende del Che il quale, lasciati Fidel Castro e Cuba, scompare in Bolivia, pronto ad addestrare altri uomini per una rivoluzione che avrebbe voluto dilagasse in tutta l’America Latina.
La pellicola, in questo suo secondo tempo, risulta più statica e caratterizzata da tempi morti che ne rendono più difficoltosa la lettura. E’ chiara l’intenzione del regista di soffermarsi maggiormente, proprio nel momento di maggior crisi del personaggio, sull’aspetto interiore di un leader prossimo alla decadenza senza tuttavia riuscirvi completamente, al contrario del protagonista Del Toro, ormai totalmente e perfettamente calato nella parte.