Il Mio Mondo Cinema

stile.jpgLa metafora degli alieni visti come migranti che provocano forti reazioni di xenofobia e mutamenti sociali nel luogo in cui approdano, sembra riportarci ad una fantascienza vecchio stile, dove la figura dell’alieno, capace di farci riflettere, permette allo spettatore di fare osservazioni e ragionamenti sull’attualità della società in cui vive.

District 9 è tutto questo, ma non solo: il linguaggio con cui viene affrontata la messa in scena è infatti innovativo (o meglio, raggruppa una serie di innovazioni degli ultimi anni) e assolutamente calzante. Gran parte delle riprese sono infatti in stile documentario, televisivo, simulano registrazioni di telecamere a circuito chiuso e video amatoriali presi da telefonino; e dove tutto questo non è possibile entra comunque in gioco la telecamera a spalla. L’effetto che ne scaturisce è di assoluta verosimiglianza e immedesimazione sopratutto verso la seconda metà dove le scene d’azione diventano sempre più in crescendo (…e senza sconti…). Gli effetti speciali sono disseminati ovunque e realizzati talmente bene da non rompere il difficile equilibrio tra riprese in stile volutamente non-cinematografico ed effetti digitali. Visione consigliata a tutti.

G-Force – superspie in missione

locandina G-Force - Superspie in missioneUn programma segreto del governo prevede l’addestramento di animali per farli diventare degli agenti segreti. Per la G-Force vengono scelti i porcellini d’india Darwin, il leader della squadra, Juarez, l’esperta di arti marziali, Blaster, l’addetto alle armi e al trasporto, la talpa Speckles, l’esperto informatico e la mosca Mooch, l’addetta alla sorveglianza.
Il governo degli Stati Uniti gli affida la missione di fermare un malvagio bilionario, Leonard Saber, che progetta di distruggere il mondo con gli elettrodomestici.
Prima di completare la loro missione, il governo chiude il programma e li manda in un negozio d’animali. Darwin, Juarez, Blaster, Speckles e Mooch assieme ai loro nuovi amici Hurley e Bucky scapperanno dalle loro gabbie per sconfiggere il nemico e salvare il mondo.

Genere: Azione, Avventura

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bello.jpgPelham 123 – Ostaggi in metropolitana è un thriller ben strutturato con una trama semplice, un sequestro in metropolitana con richiesta di riscatto.
Il film si incentra sullo scontro a distanza fra i due protagonisti: Ryder (John Travolta) il criminale diventato tale per rifiuto del sistema e Garber (Denzel Washington) l’uomo ordinario che non è perfetto e ha fatto i suoi errori, ma si riscatta e diventa eroe in circostanze straordinarie.
Pelham 123 – Ostaggi in metropolitana si può dire che è un thriller ordinario che non delude lo spettatore…

Ecco il nuovo trailer italiano in HD di District 9, film prodotto da Peter Jackson in uscita venerdì 25 Settembre 2009 in Italia.

locandina Pelham 123Walter Garber (Denzel Washington) è un dipendente della metropolitana di New York che si ritrova ad affrontare un incubo a causa del dirottamento e il rapimento di ostaggi di un treno della metropolitana.
Ryder (John Travolta) è il capo del gruppo di sequestratori armati che minacciano di uccidere i passeggeri del treno, a meno che non venga pagato loro un ingente riscatto nel giro di un’ora. Garber cerca di sfruttare la sua vasta conoscenza del sistema di metropolitane per sconfiggere in astuzia Ryder e salvare gli ostaggi. Ma c’è una cosa che non è chiara…anche se i ladri otterranno i soldi, come faranno a scappare?
Pelham 123 Ostaggi in metropolitana, di Tony Scott, è tratto dal romanzo “Il colpo della metropolitana” (Mondadori, 1973) di John Godey  ed è un remake del film del 1974 “Il colpo della metropolitana – un ostaggio al minuto”.

Genere: Azione, Thriller

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satana.jpgCon tutto il rispetto per Spiderman e relativi sequel, è evidente che Sam Raimi si trova a suo agio nel mondo demoniaco e grottesco che lo ha reso celebre. Questo è Drag Me To Hell, un horror come non se ne vedevano da tempo, con tematiche classiche affrontate con l’inconfondibile stile del regista di culto della serie La Casa (The Evil Dead), impronta che si nota in tutto e per tutto nelle scene prettamente horrorifiche: abile gioco di inquadrature, suoni e suggestioni che fanno del non-visto e del mistero la vera fonte di paura, e la messa in scena grottesca, quasi comica (volutamente) e un po’ splatter per quanto riguarda le inquadrature esplicite. Il tutto senza disdegnare il messaggio di fondo, per niente esplicito, ma evidente.