Tom (Patrick Dempsey) e Hannah (Michelle Monaghan) sono grandi amici da più di dieci anni.
Tom é un play-boy, esce sempre con ragazze diverse e non sembra avere nessuna voglia di impegnarsi; il suo unico punto di riferimento è Hannah, la sua migliore amica. Hannah, invece, sogna il grande amore e desidera sposarsi.
Quando Hannah va in Scozia per sei settimane di lavoro, Tom scopre con stupore quanto è vuota la sua vita senza di lei e capisce di esserne innamorato. Quando finalmente Hannah torna dalla Scozia Tom vorrebbe dichiarare il suo amore, ma lei gli annuncia di essersi fidanzata con lo scozzese Colin (Kevin McKidd) e di aver programmato di sposarsi due settimane dopo. Hannah chiede a Tom di farle da “damigella” d’onore, lui accetta questo compito, ma solo per poter tentare di conquistarla e fermare il matrimonio prima che sia troppo tardi.
Quando Hannah inizia a capire che anche Tom potrebbe essere un ottimo partito, dovrà scegliere se sposare il fidanzato o il suo migliore amico.
Un amore di testimone, di Paul Weiland, è un film molto sentimentale con alcuni momenti di comicità, che ricorda il vecchio insegnamento che non si apprezza veramente una persona fino a quando non si rischia di perderla…
Sadie (Lucy Liu) è una giornalista di Los Angeles che scopre l’essitenza di una setta segreta. Questa organizzazione è diventata ormai una vera e propria moda fra i giovani, ma quando i ragazzi che vi partecipano incominciano a scomparire o ad essere ritrovati cadaveri, la protagonista inizia un’indagine personale fino a diventare lei stessa una vittima: Sadie si risveglia in uno stato al confine tra la vita e la morte, confine che lei stessa non riesce ad identificare. Si accorge presto di non essere più la stessa e di provare una fame ed una sete nuovi che la costringeranno a uccidere persone innocenti contro la sua volontà.
Nel frattempo il detective Rawlins (Michael Chiklis) trova la sua unica figlia morta e scopre essere causa della setta. Accecato del desiderio di vendetta, inizia la sua missione personale alla ricerca del vertice della misteriosa setta. I destini di Sadie e di Rawlins a questo punto si incrociano e, dopo qualche incomprensione iniziale, si accorgono di avere lo stesso obiettivo, decidendo di unire le forze per portarlo a termine. Ma cosa è successo veramente a Sadie? Perché è ancora viva? Ma sopratutto, ha veramente un senso questo film? Le risposte, sopratutto a quest’ultima domanda, le scoprirete fra pochi giorni su questo blog……
A luglio 2009 uscirà ”L’Era glaciale 3: l’Alba dei Dinosauri”…per i fan della saga l’attesa è lunghissima…ma bisogna cercare di resistere!
Il ritorno sul grande schermo promette grandi avventure per i simpatici protagonisti: lo scoiattolo Scrat, il mammut Manfred, il bradipo Sid e la tigre Diego. Questa volta in compagnia dei dinosauri!
I film è diretto da Carlos Saldanha (regista anche del primo e del secondo film) e scritto da Michael Berg e Peter Ackerman.
”L’Era glaciale 3: l’Alba dei Dinosauri” tornerà al cinema il 1 luglio 2009 negli Stati Uniti, anche in versione 3D.
Quindi non ci tocca che aspettare pazientemente…sperando che anche il terzo episodio sia un mix di simpatia e divertimento.
Film molto carino, piacevole che parla di un rapporto fra padre e figlia da ricucire. La cosa divertente e curiosa è però il modo in cui viene ricucito! Sì, perché in questa pellicola una delle cose più simpatiche è proprio l’interpretazione di un Michael Douglas in un’inedito rulo di folle e “un po’ barbone” ex musicista dallo sguardo spiritato alla ricerca di un fantomatico tesoro nascosto. Se vi capita, guardatelo!
In tempi in cui la risata sembra che debba essere per forza demenziale o a sfondo sessuale, Be Kind Rewind è una vera e propria ventata d’aria fresca! Nella sua semplicità a metà fra commedia e favola, l’improbabile vicenda narrata nel film riesce a far sorridere e, nella seconda parte, anche ad emozionare attraverso la scelta di un meta-cinema (film nel film) intelligente e non scontato. Sicuramente sarà apprezzato maggiornmente dai cinefili per i numerosi remake strampalati (o “maroccati”) di film culto del passato. Ma, a pensarci bene, l’intero film sembra essere un malinconico omaggio ad un modo di fare cinema “primordiale” ma genuino, in cui è sufficiente una macchina da presa e una manciata di attori per creare, sperimentare, comunicare e, sopratutto, divertirsi.