Veramente controverso questo Spasmo di Umberto Lenzi, di sicuro di difficile assimilazione in quanto un prodotto davvero contorto a livello narrativo, macchinoso e di scarsa fluidità.
Non nascondo che mi è servita una seconda visione ben più attenta per comprendere quanto accade nel corso del film ed assimilarlo.
A dire il vero, per quanto questi punti possano sembrare dei contro si rivelano poi un piacevole “organico” che fa di Spasmo un film particolare e diverso dagli standard del genere e di sicuro farà storcere il naso ai più.
Un film praticamente privo delle classiche scene di omicidi e in generale tutti i clichè del genere, (come anche la presenza costante dell’assassino), un film diverso e a sé, giocato più che sulle tipiche scene “slasher” sul mistero di un intreccio narrativo complicato che si risolve solo negli ultimi minuti.
Spasmo di giallo o di thriller ha ben poco e per essere del 1974 è di certo innovativo e coraggioso per i passi che muove e anche di difficile digeribilità se lo si identifica all’interno del filone dei film di quella annata.
Molto bello come anticipato il finale, semplice ma efficace ai fini del significato che vuole evidenziare e destinato a rimanere indelebile nella testa dello spettatore!
Tirando le conclusioni di sicuro Lenzi è artefice di un film che, piaccia o meno, si distingue, non passa di certo inosservato, e si solleva dal mucchio pro di avere una sua ben precisa identità . Sicuramente degno di almeno una visione.
