Tributo allo storico Nosferatu di Friedrich Wilhelm Murnau del 1922, capolavoro assoluto del regista e in generale uno dei capisaldi del cinema espressionista tedesco.
Questo film a dispetto di ciò che si potrebbe pensare non è un remake come poteva esserlo il Nosferatu- principe della notte di Werner Herzog (interpretato dal grande Klaus Kinski, con Isabelle Adjani), del 1979, ma bensì un’inventata ricostruzione abbastanza pittoresca del making di Nosferatu, dietro al quale ci celano leggende che vedono come interprete un vampiro realmente esistito e non un attore. Alcune voci aleggiano sull’ipotesi che Murnau avesse ingaggiato Max Schreck, un attore di teatro, e che in realtà questi fosse un vero vampiro, altri invece sostengono che l’attore che interpretò il conte Orlok (questo il nome del protagonista del film, cambiato appositamente per problemi legali con il copyright sul romanzo di Bram Stoker) non fosse Shreck ma un vampiro vero che il regista incontrò in viaggio sui Carpazi. Read the rest of this entry »
La vita di una ragazza londinese agli inizi degli anni sessanta si prospetta davvero noiosa e deprimente, sopratutto se si hanno aspirazioni artistiche, fantasia e…un padre bacchettone! In una situazione e clima sociale del genere, la giovane protagonista troverà un’inaspettata ventata d’aria fresca nel frequentare un ragazzo di diversi anni più grandi di lei, ma tutto questo entusiasmo la porterà a non accorgersi di una situazione che in realtà non giova a nessuno. Nonostante le apparenze, An Education non può però essere considerato un racconto di formazione, in quanto non tutti crescono, non tutti imparano dagli errori, non tutti maturano veramente. Detto questo, film consigliato! 😉
Un po’ come la protagonista della storia, anche il nuovo film di Peter Jackson si trova in una sorta di “terra di mezzo”: a metà strada fra Ghost e Al di là dei sogni (film di un altro regista neozelandese – sarà un caso? – e per altro a mio avviso sottovalutato), Amabili Resti tratta un genere non certo nuovo al pubblico delle sale cinematografiche. Tuttavia, a dire la verità mai nel corso del film si ha l’impressione di “già visto” e sicuramente le doti narrative e visionarie del regista in questo senso la fanno da padrone. Alla fine della visione si ha la senzaione che sia mancato qualcosa, ma il film funziona lo stesso ed emoziona per più di un motivo.
La giovane coppia di Manhattan formata da Meryl (Sarah Jessica Parker) e Paul Morgan (Hugh Grant), che sembrava condurre una vita perfetta inizia ad avere qualche problema…
Paul ha tradito Meryl con una collega e vorrebbe cancellare l’accaduto, farsi perdonare della consorte. Ma Meryl ferita e ostinata non lo perdona a resiste alla strategia di riconquista.
Ma non saranno i problemi coniugali a complicargli la vita, bensì il fatto di assistere ad un omicidio e diventare bersaglio di un killer di professione.
L’FBI li inserirà nel programma protezione testimoni e li allontanerà dall’amata New York per nasc onderli in una piccola cittadina del Wyoming.
I giovani coniugi lontano dai comfort di New York, immersi nella natura selvaggia e costretti a una convivenza forzata, inizieranno a ripensare al loro matrimonio.
Genere: Commedia




(2 votes, average: 3,50 out of 5)
Loading...
Precisiamo che c’è un’omonimia con un film di Claudio Fracasso dello stesso anno che non ha nulla a che fare con l’originale The Texas Chainsaw massacre di Tobe Hooper del 1974.
Il terzo capitolo della serie è a mio parere il più povero dei quattro, e per essere più preciso è un film pessimo e rarissime sono le cose da salvarsi. Più di metà del film scorre via senza scene significative o almeno di impatto visivo e se il buon giorno si vede dal mattino è prevedibile che la vicissitudine siano un susseguirsi di scene prevedibili e prive di significato.
Nulla di questo film sembra poter suscitare l’interesse nemmeno del fan più oltranzista del trash, dalla storia, palesemente identica ai precedenti film, agli effetti speciali quasi privi. Tutti gli elementi positivi anche per quanto riguarda le sensazioni negative che poteva suscitare The Texas Chainsaw massacre e che col secondo episodio erano scemate parecchio in questa terza puntata vengono quasi completamente a mancare e la stessa figura di Leatherface, che dal titolo dovrebbe essere posto al centro, sembra quasi essere una figura secondaria o almeno, molto meno terrorizzante e rilevante per la storia. Read the rest of this entry »