Un oggetto misterioso, una proposta allettante e spaventosa, un personaggio inquitante: The Box è un film che immerge lo spettatore in una vicenda inspiegabile e angosciante, riuscendo a trattenere la sua attenzione per tutta la prima metà della pellicola prima di iniziare a fornire qualche indizio sulla spiegazione degli eventi narrati. Le tessere, tuttavia, si compogono lentamente, alcune in modo più esplcitio di altre, fornendo una spiegazione non eccessivamente innovativa ma comunque pregna di significato. Un approccio più approfondito alle tematiche trattate avrebbe incrementato ulteriormente il valore del film che, ad ogni modo, rimane molto bello.
Letters to Juliet è una commedia semplice e lineare che punta molto sulle atmosfere e sulle ambientazioni suggestive offerte dal territorio italiano (e in questo caso sopratutto toscano). Lo svolgersi della storia è ampiamente scontato, così come il finale, tuttavia se si accetta il fatto che è in realtà il paesaggio ad essere il vero protagonista, si può trovare la pellicola particolarmente godibile e, in fin dei conti, riuscita nel complesso senza troppe pretese.
Una coppia di scienziati riesce, tramite un’innovativa tecnica di manipolazione genetica, a creare in laboratorio un essere ibrido tra diverse specie animali, compreso l’uomo. Il tutto avviene di nascosto, scavalcando qualsiasi barriera legale, etica e professionale, ma la situazione sfugge presto di mano.
Splice è un film di fantascienza, con qualche sfumatura thriller/horror (comunque molto meno di quanto non suggerisca il trailer) che mette lo spettatore di fronte a tematiche importanti e attuali: quanto è lecito per la scienza proseguire per la propria strada indipendentemente da altri fattori? E’ giusto seguire modelli etici e fino a che punto? La pellicola pone queste e altre domande nel corso dello svolgimento della vicenda, ma risulta nel complesso molto equilibrato, e dunque godibile, fra azione, fantascienza, riflessione e un pizzico di paura. Molto interessante.
Zombie movie on the road diretto da Ruben Fleischer, all’esordio cinematografico (non avendo trovato una bio/filmografia che diceva altro), che incassa ben 60,8 mlioni di dollari in poco più di 2 settimane. Responso ottimo della critica e del pubblico, anche se il film penso possa essere apprezzato di più dal pubblico americano (avete capito bene, intendo dire che è un’americanata). Da un esame approfondito il film se presenta un sacco di aspetti ottimi non è impeccabile, soprattutto per quanto riguarda la mancanza di un vero e proprio intreccio narrativo e un abuso di cliché appioppati ai personaggi. un po’ troppo “USA” per i miei gusti  Di sicuro Zombieland si lascia guardare e diverte tanto, sia per la sua spontaneità sia per una gioviale visione e personale interpretazione del concetto zombie. Purtroppo a fare da controbilancia abbiamo un prodotto che sulle lunghe distanze potrebbe non rimanere indelebile nella storia per non essere così poi eclatante.
Che una parodia prima o poi sarebbe spuntata fuori era praticamente ovvio, visto il successo planetario della saga cinematografica di Twilight. Magari ci si sarebbe aspettati qualche scena all’interno dell’ennesimo Scary Movie o simili, e invece ecco un film tutto dedicato alla presa in giro dei vampiri più famosi del momento: Mordimi (Vampire Suck) in uscita il 10 settembre al cinema.
In pratica è un film adolescenziale (per la serie: il nuovo arrivato sfigato non riesce a integrarsi col gruppo  dominante dei bulletti di turno), solo che il protagonista in questo caso è un cano grande, grosso e…parlante!  E’ vero, Sansone non brilla certo per originalità, ma bisogna ammettere che la storia è ben raccontata, divertene e in fin dei conti efficace per il target al quale si rivolge esplicitamente: quello dei bambini e delle famiglie. Consigliato, sopratutto se vi piacciono gli animali al cinema!





