Il Mio Mondo Cinema

Horror-figoMolte volte parlare di un film all’eccesso in senso positivo o negativo può essere difficile. Non è facile per me spiegare i perché di giudizi così marcati e il tutto si risolve in una questione di estrema soggettività. Premesso questo mi accingo a dirvi di questo capolavoro di Avati del lontano 76.

Non mi soffermo sulla trama del film ma solo sull’aspetto prettamente emozionale: la maestria di Avati sta nel trasmettere il senso del terrore nel “vedo-non vedo” più che nelle scene di sangue o nei grossi colpi di scena. Una storia tutta ambientata nella campagna romagnola, dove un paesino di pochi abitanti è inaspettatamente teatro di morti inspiegabili. Un pittore chiamato a restaurare un quadro, e da qui il gravarsi della vicenda fino ad un finale a dir poco allucinante… L’incastro narrativo è ottimo e il film seppur abbia tempi molto lenti ed una durata notevole riesce comunque a scorrere veloce. Ottima prova anche degli attori, calati perfettamente nel contesto paesanotto, riuscendo appieno a far da contrasto con l’ossessività sempre più dirompente nello svolgersi del film. Una pellicola piena quindi di chiaro/scuro, un’oscurità velata che si contrappone alla solarità della campagna ferrarese. Punti cruciali che fanno de La casa dalle finestre che ridono un film unico, un master-piece della cinematografia italiana, che possiamo vantare anche all’estero. Per me è deludente pensare che questo , poi, sia l’unico film decente del regista, paragonato ad esempio a film come Zeder e Il Nascondiglio che non hanno proprio nulla di speciale, quando ho notato che sono sopravvalutatissimi dalla critica. Caso a parte invece è L’arcano incantatore di cui consiglio la visione, che seppur non sia ai livelli de La casa dalle finestre che ridono è affine come stile, e Tutti morti tranne i defunti film trash-parodia dei film horror, che vede lo stesso cast di La casa dalle finestre che ridono.

Tirando le conclusioni consiglio a chi ancora non ha visto questo film di provvedere subito, poiché film così belli e atipici non se ne vedono molti in giro.

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