Il Mio Mondo Cinema

Horror-classiconeSignore e signori, qui ci troviamo di fronte ad uno dei capolavoro del cinema horror anni 70!
Questo gioiello è sotto tutti gli aspetti ciò che dovrebbe essere un horror ad-hoc: sanguinario, paranoico, morboso,….chi più ne ha più ne metta.
La cosa incredibile è come il regista Tobe Hooper sia riuscito con un budget bassissimo a creare un film indipendente così angosciante e incisivo, rivoluzionando così il cinema horror anni 70 e quello avvenire , facendo diventare questo The Texas chainsaw massacre uno dei film più famosi e pagati in questo ambito ( il film rispetto alle spese di produzione ha incassato al botteghino ben oltre le aspettative).


Senza entrare nei particolari il film narra di 5 ragazzi vittime per caso di una famiglia di psicopatici macellai che per sopravvivere si nutrono di carne umana. Della famiglia la figura più in evidenza è “faccia di cuoio/pelle” un ragazzo (o uomo) disturbato mentalmente e con il viso menomato, che miete le sue vittime con una motosega, indossando un grembiule da mattatoio e che taglia la pelle del viso alle sue vittime per farsene delle maschere (la figura di Leatherface diventerà uno dei simboli del serial killer dell’horror a livello mondiale ).

Questo film si potrebbe pensare sia il classico film splatter basato solo sulle scene di sangue, tuttavia non è così: il successo di questo film è dato non dalla violenza esplicita, bensì dal risultare disturbante per l’ossessività delle scene. Lo spettatore viene calato in una gabbia di claustrofobia, dove non sembra ci sia mai via di scampo, dove la perversione dell’assassino è più shockante dell’omicidio in sé, dove ogni passo del malcapitato sembra condurre tra le braccia di un elemento della famiglia Sawyer. Allucinante e di grosso impatto emotivo l’ultima mezzora e più del film (il personaggio del nonno è il tassello che fa raggiungere allo spettatore lo stadio finale dell’incubo).

Non aprite quella porta è di sicuro il film che ha consacrato Tobe Hooper come regista e tanti poi sono stati i remake, i sequel (di cui uno italiano che ha in comunque sono il titolo) o tanti i registi che in un modo o nell’altro, volontariamente o no, si sono ispirati ad esso, come Rob Zombie o Rob Schmidt, per citarne due. Pietra miliare indiscussa, questo film è destinato a vivere nella storia e a far rabbrividire sempre con la stessa intensità per la crudeltà delle immagini…questo è un film che fa paura!

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2 Comments so far »

  1.  

    Simon Graves said

    Gennaio 11 2010 @ 00:34

    Un capolavoro…ricordate…LA SEGA é LA FAMIGLIA!!!

  2.  

    Hamlet said

    Gennaio 11 2010 @ 19:04

    bellissimo! Forse oggi molti identificano “Non aprite quella porta” (bizzarro titolo italiano) per il remake del 2003 ma l’originale del 1974 fu un bellissimo horror a basso budget.

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